L’attività di ricerca sviluppa opportuni modelli per stimare la variazione nel tempo della localizzazione e dell’intensità degli eventi sismici attesi nonché l’evoluzione della vulnerabilità strutturale. Ciò permette di stimare in diversi intervalli temporali, la perdita attesa rispetto a differenti livelli prestazionali. In questo modo è possibile (i) ottimizzare la gestione della sicurezza nelle singole strutture (ii) ridistribuire sul territorio regionale interessato le attività svolte dai singoli componenti delle reti (es. ospedali) o (iii) prevedere la localizzazione dei danni e dei punti della rete più colpiti.
La metodologia proposta è stata illustrata attraverso applicazioni numeriche che fanno riferimento a edifici in cemento armato a telaio progettati in accordo con l’attuale normativa sismica italiana e localizzati in tre diversi siti italiani rappresentativi di bassa, media e alta sismicità.

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Rappresentazione schematica del cumulo del danno strutturale a causa di terremoti principali e aftershock


L’azione sismica comprensiva del contributo degli aftershocks è stata modellata in accordo con l’approccio utilizzato dall’analisi probabilistica di pericolosità sismica per sequenza (sequence-based probabilistic seismic hazard analysisi, SPSHA) che considera, appunto, mainshock e aftershock.
Per quanto riguarda la modellazione del danno cumulato, la procedura sviluppata beneficia del concetto di curve di fragilità stato-dipendenti che dipendono dallo stato di danno in cui si trova la struttura al momento dell’evento sismico. La procedura formalizzata ha consentito lo sviluppo di esempi numerici per quantificare il rischio di collasso di strutture di nuova progettazione tenendo conto o meno del cumulo del danno e tenendo conto o meno del contributo al danno degli aftershocks.
Tutte le procedure ed i risultati ottenuti sono descritti in dettaglio in un articolo scientifico pubblicato su rivista interazionale: Iervolino, I., E. Chioccarelli, and A. Suzuki (2020). Seismic damage accumulation in multiple mainshock–aftershock sequences, Earthq. Eng. Struct. Dyn. 49, no. 10, 1007–1027, doi: 10.1002/eqe.3275